TORINO - E il primo giorno è andato via, scivolato sotto la pioggia della Continassa e tra le raccomandazioni - anche urlate - di Igor Tudor. La Juventus ha inaugurato la settimana della verità: arriverà a Roma con il destino tra le proprie mani, però pure con la pressione di dover portare a casa un risultato positivo per restare aggrappati all’ultimo barlume di luce stagionale. Non centrare il quarto posto sarebbe un epilogo troppo amaro, estremamente negativo. E rimetterebbe tutto e tutti in discussione. Meglio non pensarci, allora. Anche perché di situazioni da risolvere non ne mancano, anzi: ieri Teun Koopmeiners e Dusan Vlahovic hanno proseguito il lavoro individuale e continuano a coltivare dubbi per la sfida dell’Olimpico.
Come stanno Vlahovic e Koopmeiners
L’olandese è in fase di recupero, ma l’infiammazione al tendine d’Achille dà comunque fastidio, non lo lascia sereno; il centravanti serbo era invece rientrato con i compagni e sembrava almeno arruolabile per la panchina di Bologna. Poi il forfait. Spiegato da Tudor e dal suo «non se l’è sentita», dalle molteplici interpretazioni. Un passo alla volta, seduta dopo seduta, la fiducia aumenta e si tenterà ad ogni modo a riaverli, consapevoli comunque di non poterli sfruttare al top della condizione. Intanto, si è fatta più complicata del previsto la situazione di Federico Gatti, che aveva ricominciato a correre lo scorso martedì, cerchiando così in rosso la giornata di sabato: il centrale proverà a partire con il gruppo, ma molto più concretamente si rivedrà soltanto con l’Udinese.