TORINO - Vada come vada questo mini torneo di tre partite che ancora mancano alla fine del campionato, la Juventus avrà comunque una priorità assoluta cui mettere mano in sede di mercato: sistemare l’attacco. Poi, certo: proprio dall’esito di questo mini torneo - da cui, casomai non fosse chiaro, uscirà il nome del quarto club con il pass Champions - dipenderanno le strategie per sistemare quella priorità. Perché è inutile girarci attorno: partecipare a quella giostra fa tutta la differenza del mondo sia in termini economici (annotazione oltre i confini della banalità: scusate), sia in termini di appeal nei confronti degli obiettivi di mercato. La rivelazione di Agüero circa la sua vicinanza alla Juventus (trattativa che all’epoca Tuttosport aveva raccontato nei dettagli, con buona pace dei detrattori da divano) poi sfumato soltanto perché "all’epoca la Juve non faceva la Champions". Figuratevi ora, quando la platea di partecipanti si è così allargata da garantire la vetrina più prestigiosa anche a club e a giocatori di media levatura. Tutta la differenza del mondo, appunto. Così, magari, è meglio ampliare un poco il raggio di interesse e prendere in considerazione gente di qualità, certo, ma che non sia nel radar dei top club o, comunque, di quelli in grado di garantire comunque l’ascolto della musichetta più famosa nei pre partita.