Lehmann e i "primi calci"
Una carriera calcistica, quella di Alisha Lehmann, nata molto presto:" Quando ho capito che ero brava a giocare a calcio? All’inizio giocavamo a scuola, durante la ricreazione coi ragazzi. Credo che essendo cresciuta coi miei cugini e mio fratello volessi fare le stesse cose. All’età di sei o sette anni sono entrata in un club. Ci allenavamo due volte a settimana e mi piaceva tantissimo. In seguito, mio cugino ha smesso, ma io ho continuato: dopo sono arrivate altre due ragazze, che sono diventate le mie migliori amiche. Dopo è stato bellissimo, non ero più l’unica ragazza. Da bambina ero molto veloce, più dei ragazzi. Ho iniziato nel mio paesino e volevo giocare sempre, il momento in cui tutto è cambiato è quando sono arrivata allo Young Boys: avevo 11 o 12 anni e frequentavo il collegio sportivo. Durante quel periodo al mattino ci allenavamo coi ragazzi, e nel fine settimana giocavamo con le ragazze".
E aggiunge: "Mi divertivo, ma non pensavo di poter diventare una vera calciatrice. Il calcio femminile non era come oggi, e pensavo che in Svizzera avrei guadagnato di più con un lavoro normale che non da calciatrice. Non ho mai pensato che ce l’avrei fatta, ho vissuto la mia vita. Vivo molto nel presente, sono sempre stata così: davo tutto in quel momento sperando che poi mi sarebbe servito in futuro. Ogni giorno ho sempre dato il massimo, anche quando ero stanca. Da ragazze giocavamo la domenica e il lunedì ci allenavamo in campo, duramente. Andavo anche a scuola e tutto il resto. Poi a 17-18 anni ho ricevuto la mia prima convocazione della nazionale maggiore svizzera. Siamo andate in Giappone, era la mia prima volta con la nazionale A, e lì ho capito che volevo diventare una vera calciatrice: era un sogno".