Ma quale Alì Babà: storia di Weston McKennie e dei quaranta… gettoni. Già: all’imbocco della volata Champions, sulle quarantasette partite stagionali disputate dalla Juventus, il centrocampista americano ne ha già vissute da protagonista quaranta. Questa sera faranno quarantuno. La novella, in fondo, è sempre la solita: passano gli allenatori, resta l’apporto del texano. Un po’ più avanti o un po’ più indietro: la versatilità, d’altronde, è una delle sue frecce più acuminate. Ecco, appunto, la versatilità. Tudor, nel breve volgere di cinque partite appena, l’ha già schierato a destra e a sinistra, elogiandolo al contempo da centrale di centrocampo e facendolo scalare a tratti proprio in quella posizione.
McKennie, il tuttocampista
Questa sera, nello snodo cruciale di Bologna, mancherà però lo squalificato Yildiz. E, con lui, l’infortunato Koopmeiners. E allora? E allora, con ogni probabilità, al fianco di Nico Gonzalez e alle spalle di Kolo Muani agirà proprio il tuttocampista a stelle e strisce. Sì, da trequartista, dove aveva concluso il suo peregrinare per tutte o quasi le posizione in campo sotto la guida di Thiago Motta. Nelle ultime uscite, sulla scorta dei quaranta gettoni e degli oltre 3.000 minuti in campo tra maglia bianconera e degli States, è semmai apparso un po’ a corto di benzina nel serbatoio. Ma il suo moto perpetuo e la sua generosità sono merce cui è davvero difficile rinunciare, in questo momento e – storico di presenze alla mano – in generale.