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Hernanes: “Inter difficile, Juve top ma porto ancora dentro una grande amarezza”

Hernanes: “Inter difficile, Juve top ma porto ancora dentro una grande amarezza” Redazione
Le difficoltà nerazzurre, l'esperienza in bianconero e gli anni alla Lazio: l'intervista al Profeta

Esultanza, ruolo preferito e futuro

Hernanes si è poi soffermato più a livello tecnico parlando del suo ruolo: "A livello di soddisfazione più trequartista, vicino al gol. La mia caratteristica principale è sempre stata quella di giocare d'istinto, dribbling e tirare, destro e sinistro. Però per avere una visione più ampia del calcio e darmi una comprensione maggiore, il regista basso mi ha cambiato tanto per questo è stato belle giocare in quella posizione. La mia traettoria nel calcio è stata quella di adattarmi nello spazio migliore in quel momento della squadra. Piede preferito? Nasco destro, ma a undici anni mi sono detto di voler imparare a usare il sinistro siccome, anche stiliticamente in campo, i mancini sono più belli da vedere. Poi ho usato entrambi i piedi in maniera naturale". Sull'esultanza con la capriola: "Da bambino, quando avevo 8/9 anni, mi sono sempre allenato a fare le capriole e poi in Brasile abbiamo la Capoeria che ho sempre praticato tanto. Già nel Futsal quando segnavo la facevo, mi veniva naturale".  

Sulla Kings League e il Sale: "Ho fatto soltanto una partita dove mi hanno invitato, mentre al Sale è già due anni che gioco. Ho avuto una squalifica importante, però, adesso siamo saliti di categoria. È bello, i complimenti vanno al mister e al presidente. Devo decidere per il prossimo anno cosa fare".  Poi è tornato a parlare del passato con l'esperienza in Cina: "Sono andato via dalla Juve perché ero messo da parte nei piani di Allegri e poi è arrivata la proposta economica importante dalla Cina e quindi sono andato via. È la cultura che porta avanti un'attività e se gli investimenti sono soltanto nel portare i giocatori senza pensare alla crescita delle società, strutture o altro, prima o poi non svanisce. Il mio procuratore, cinese, già dal 2008 mi voleva portare in Cina ma gli ho sempre detto di no perché volevo fare la mia carriera in Europa. Poi, dopo otto anni, è arrivata la possibilità ed ero curioso anche di confrontarmi con una cultura diversa. Una bellissima esperienza di vita, anche se a livello calcistico un po' meno".

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