Boniface, più forte degli infortuni
Da promessa africana a protagonista assoluto del Bayer Leverkusen campione: la parabola di Victor Boniface è una di quelle storie che il calcio sa raccontare meglio di chiunque altro. Una traiettoria fatta di sogni, inciampi, rinascite e, infine, consacrazione. Oggi il centravanti nigeriano classe 2000 è uno dei simboli della storica cavalcata del club tedesco verso il primo titolo di Bundesliga della sua storia, sotto la guida ispirata di Xabi Alonso. Ma il percorso che lo ha portato fin qui è stato tutt’altro che lineare. Nato a Lagos il 23 dicembre 2000, Victor inizia a calciare tra le fila del Real Sapphire, una delle fucine di talento più seguite del panorama calcistico nigeriano. Le sue doti non passano inosservate: nel 2019 il Bodo/Glimt, ambizioso club norvegese, decide di puntare su di lui e lo porta in Europa. Ma il sogno si inceppa subito: appena due settimane dopo il suo arrivo, un grave infortunio al ginocchio lo costringe a un lungo stop. Ritorna in campo solo a settembre e, nel dicembre dello stesso anno, trova il suo primo gol tra i professionisti, contro il Molde. La seconda stagione in Norvegia porta numeri più interessanti: 6 gol, 3 assist in 24 presenze, e soprattutto il primo storico titolo nazionale per il Bodo/Glimt. Ma la gioia dura poco. Durante la ripresa degli allenamenti post-festeggiamenti, lo stesso ginocchio cede di nuovo: è la rottura del legamento, proprio quando sembrava imminente il passaggio al Club Brugge. A complicare ulteriormente la situazione arriva una tragedia personale: la perdita della madre. Boniface, ancora giovanissimo, si trova davanti al bivio più difficile della sua vita. Ammetterà anni dopo di essere stato vicino al ritiro.
A salvarlo è l'affetto della nonna, presenza centrale nella sua esistenza. Una figura talmente importante da volerla al suo fianco in una delle serate più simboliche della sua carriera: il match tra Leverkusen e Borussia Dortmund. Quel giorno Victor segna il gol del pareggio e la gioia incontenibile della nonna in tribuna diventa virale sui social, diventando il simbolo del riscatto. Il vero salto lo compie nel 2022, quando approda all’Union Saint-Gilloise, in Belgio. Qui esplode definitivamente: 22 gol e 12 assist in tutte le competizioni, di cui 6 reti in Europa League, che lo rendono capocannoniere dell’edizione 2022/23. Prestazioni che non passano inosservate e convincono il Bayer Leverkusen a investire su di lui per guidare l’attacco delle "Aspirine". In Germania, Boniface trova finalmente la continuità che finora gli era sempre mancata. A dicembre ha già messo a segno 16 gol tra Bundesliga, coppa ed Europa League. Il suo impatto è devastante: presenza fisica, senso del gol, capacità di giocare per la squadra. Ma la sfortuna, ancora una volta, torna a bussare: un problema agli adduttori lo costringe a fermarsi per tre mesi, saltando anche la Coppa d’Africa, poi persa dalla sua Nigeria in finale contro la Costa d’Avorio. Il Bayer, però, non rallenta, e al suo ritorno Victor si reinserisce con efficacia. Quest'anno è stato tormentato da qualche acciacco fisico di troppo e anche i numeri sono più bassi: seppur con un minutaggio ridotto ha realizzato 11 gol in 27 gare. E il futuro? La Juventus osserva con attenzione. Giuntoli lo segue da mesi, affascinato da un attaccante che unisce potenza fisica (189 cm d’altezza) e tecnica. È un centravanti moderno: rapido, abile nei dribbling, letale negli ultimi sedici metri ma capace anche di rifinire il gioco. Ha segnato in tutti i modi: di testa, in tap-in, in contropiede, da fuori area e con giocate individuali. E sa servire assist decisivi con lucidità e visione. Completo, giovane, affamato. Un profilo che fa gola a molti.