Figc e giustizia sportiva, tutto ciò è credibile?
Dodici mesi contro una giornata di squalifica. No, in questo caso non bisogna aguzzare la vista per notare la differenza, è piuttosto macroscopica. E questo dovrebbe far riflettere, perché la giustizia sportiva italiana, dal 2006 a oggi, continua a trattare fattispecie identiche in modo molto differente. E questo non fa che esacerbare il sentimento di sfiducia se non proprio livore che il popolo della Juventus nutre nei confronti delle istituzioni sportive. Non c'è pace senza giustizia e la giustizia deve essere uguale per tutti. Milioni di tifosi bianconeri aspettano che qualcosa si muova sul fronte delle plusvalenze, per le quali la Juventus è stata bastonata dalla giustizia sportiva altri neanche sfiorati. E oggi sono lì a confrontare dodici mesi con una giornata di squalifica. Come può pensare la Federcalcio e i suoi organi di giustizia di essere credibile ai loro occhi? Come può smontare il complottismo se non fa che alimentarlo?
Inzaghi e Calhanoglu
PS
Simone Inzaghi e Hakan Calhanoglu non meritano una pena più pesante. Anzi forse non meritano neanche una giornata di squalifica. Sono stati ingenui nell'intrattenere rapporti con i tifosi, ma sono - e come loro quasi tutti gli allenatori e i giocatori - schiacciati dentro situazioni scomode, nelle quali è difficile uscirne indenni e si cerca di farsi meno male possibile, perché rapporto società-ultras è un meccanismo complesso e sporco. Il problema non è la giornata di squalifica, il problema sono i dodici mesi e tutte le altre "piccole" differenze, perché va bene che la Settimana Enigmistica vanta centinaia di tentativi d'imitazione, ma a tutto c'è un limite. O ci sarebbe.