Passa tutto dalla testa. Se riconoscere un problema è il primo passo per risolverlo, Igor Tudor ha imboccato la strada giusta in direzione di un finale di stagione che, dopo il passo falso di Parma, non consentirà alla Juventus altri scivoloni, pena l’esclusione dalla Champions che sarà. Il cruccio, alla Continassa, è semmai quello di individuare tutte le sfaccettature del problema di… testa, appunto, che sta affliggendo e limitando i bianconeri. L’approdo del tecnico croato in panchina, all’indomani della complicata (mezza) stagione mottiana, ha garantito all’ambiente la proverbiale scossa emotiva sulla scorta della quale la squadra, a corto di fiducia dopo il complessivo 7-0 incassato per mano di Atalanta e Fiorentina, è prontamente ripartita, mettendo in carniere sette punti in tre partita. Un bottino sufficiente per rientrare subito nel novero delle migliori quattro, con un virtuale biglietto in mano per la prossima Champions.
Juve, problemi di 'testa'
Quella sorta di magia, però, a Parma è sembrata già svanire, complice una prestazione che ha destato più d’una perplessità per l’approccio e l’atteggiamento tenuto a lungo in campo. «Gli schemi, i sistemi e le combinazioni non bastano: serve anche quello, ma si vince con altre cose», ha tuonato a tal proposito Tudor, nella pancia del Tardini. La necessità dell’ex difensore, ora, è quella di innescare nella testa dei suoi ragazzi quella pronta reazione essenziale per scollarsi di dosso le incertezze emiliane e per riprendere subito il cammino, nel tardo pomeriggio di domani, di fronte al fanalino di coda Monza. Non ci saranno ulteriori prove d’appello, in fondo. Questione di testa, insomma. In tutti i sensi e in tutte le sfaccettature, come accennato. Già, perché il passo falso di mercoledì ha ribadito ai bianconeri quale sia uno dei principali mali tecnici di questa stagione. La rete incassata da Pellegrino, autore di una possente incornata qualche decametro più su di Kelly, è stata infatti la decima subita di testa dalla Juventus.