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Tudor via, rimpasto in dirigenza: lo scenario di una Juve senza Champions

In caso di flop, pronto l’aumento di capitale da 100 milioni. Poi cambiamenti in ogni settore

TORINO - Con la Juventus che torna a non essere più padrona del proprio destino, ora è quinta - ma con 15 punti in palio le possibilità di andare in Champions non sono poi così poche -, torna d’attualità una domanda. Ad ampio spettro e raggio. Ma cosa succederà qualora i bianconeri dovessero fallire il 4° posto? Un aspetto è tanto certo quanto oggettivo: verrebbero meno i 65 milioni di euro del gettone di presenza dalla coppa più importante, mitigati solo in parte dalla ventina che potrebbero arrivare dall’Europa League.

Il paracadute da 100 milioni

E poi? E poi, grazie alla decisione di fine marzo presa da John Elkann e quindi dalla Exor, si potrebbe aprire il paracadute dell’aumento di capitale da 100 milioni. Che avrebbe il potere di riequilibrare i conti e non obbligare il club a cedere i gioielli entro la fine di giugno nella finestra extra di mercato che si aprirà per via del Mondiale per club. Certo, il dt Cristiano Giuntoli dovrebbe piazzare, senza però l’assillo del tempo “zero”, un paio di cessioni. Ma, per esempio, il futuro di Kenan Yildiz in bianconero sarebbe salvo. Un atterraggio più soft di quello che sarebbe potuto accadere qualora la famiglia Agnelli non avesse deciso di voler aprire il portafoglio in caso di necessità. In ogni caso il fallimento dell’obiettivo minimo, appunto la quarta posizione, porterebbe John a riflessioni a 360 gradi e dunque non solo di carattere economico.

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