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Fagioli, il mare di debiti e l'aiuto di Morata: "Mi fa pagare meno i Rolex"

Tutti i problemi del centrocampista azzurro, gli avvertimenti le minacce criminali: "Se non ho i miei soldi ti faccio smettere di giocare"

Fagioli, i prestiti e le chat con De Giacomo

Lo stesso metodo consente al centrocampista di incassare altri diecimila in contanti un mese dopo, il 14 settembre 2022 dopo la partita di Champions League persa dalla Juve in casa contro il Benfica (1-2). Tra i giocatori che lo hanno aiutato anche Caleb Okoli, che pretendeva di riavere i soldi indietro dopo aver prestato 41mila euro a Nicolò: "Non stiamo parlando di lunedì o martedì, ma da 5-6 mesi a sta parte vai a chiedere i soldi a tutti. E poi hai debiti con tutti. Te sei scemo vero, eh aspetto lunedì poi mi hai rotto i c…i perché sei venuto lì a dirmi che servivano a tuo padre e te li ho dati subito i soldi". Lo screenshot di questo messaggio viene girato da Fagioli a De Giacomo, con cui ci sono anche altri problemi. L'organizzatore si infuria quando scopre che qualche cliente-calciatore gioca su altri siti: "Prova a giocare un centesimo sul sito che sta proponendo Perin e non ri rivolgo più la parola. Non andargli dietro perché impazzisco, te lo dico". Il riferimento è al malumore del portiere della Juve, che nel gruppo "Poker senza Zaniolo" si era lamentato per le commissioni troppo alte sul circuito di De Giacomo per poi iniziare a dubitare proprio di Fagioli affermando: "Sta cosa mi puzza...".

"Debito per le scommesse": il caso Fagioli

L’indagine della Procura di Milano sta portando alla luce diversi aspetti segreti del mondo del calcio italiano. Tra i protagonisti ci sono infatti i titolari dei centri scommesse lombardi, la gioielleria che spacciava Rolex per coprire i debiti di gioco e soprattutto un centro di scommesse illegali a Roma in cui erano soliti giocare calciatori e cantanti. Come documenta una lunga informativa del Servizio centrale operativo della Polizia, confluita nell’inchiesta della Procura di Torino, era infatti proprio qui che si era rivolto Nicolò Fagioli accumulando un debito senza senso: “Il calciatore — scrive la Polizia — era esposto con l’organizzazione presso la quale effettuava le scommesse illegali per circa 2,8 milioni di euro”. Sulla situazione si è espresso anche il legale del giocatore Armando Simbari, dopo aver incontrato in Procura i pm di Milano, dichiarando: "Ha già fatto un percorso, anche psicologico e con gli interrogatori nelle indagini, ha già pagato con la squalifica sul fronte della giustizia sportiva. Per lui questo è un capitolo chiuso, non c'è nulla di nuovo e vuole definirlo nel più breve tempo possibile anche negli aspetti penali".

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