TORINO - Al di là dell’Atlantico, dov’è attesa in estate per il Mondiale per Club, la definirebbero una Juventus “on the road”. La stagione bianconera era cominciata con il viaggio in moto di Thiago Motta da Bologna a Barcellona, per ricongiungersi con la famiglia prima di intraprendere la nuova avventura. E ora è attesa a una svolta dopo la lunga traversata in macchina di Igor Tudor da Spalato a Torino, per raccogliere l’eredità dell’italo-brasiliano in panchina. Il tecnico croato è partito da casa nella tarda mattinata di ieri e in serata, intorno alle 21, ha raggiunto quella che nel corso della carriera è diventata la sua seconda casa. Con un preciso obiettivo davanti al parabrezza: imboccare subito la strada giusta per sgommare verso il quarto posto. Alla Continassa si è presentato su quattro ruote, ma Tudor alla Juventus sarebbe tornato anche a piedi. Già, tornato: 8 stagioni e 174 partite da calciatore, una più recente annata da vice di Pirlo conclusa – guarda un po’ – con la qualificazione alla Champions strappata proprio all’ultima giornata.