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Tudor, è sempre stata Juve: da Pirlo al Mondiale. E un gesto mai dimenticato

Igor è pronto a ripartire dopo i primi mesi da tecnico della Vecchia Signora. Le parole sui calciatori, il passato da giocatore e non solo

"Entusiasmo. Carisma. Juventinità". La Juventus ha annunciato così il rinnovo di Igor Tudor fino al 2027 (con opzione per il 2028), mettendo fine alla questione allenatore. Il croato è pronto a ripartire come aveva chiuso: vincendo. Tudor aveva preso i bianconeri a marzo in un momento difficilissimo, di puro caos generato dalla scellerata gestione di Thiago Motta, ed è riuscito a portarli in Champions League grazie al 3-2 rifilato al Venezia nell'ultima giornata di campionato. In ogni caso, anche prima del suo arrivo al posto del tecnico italo-brasiliano, Torino per Igor non era un ambiente nuovo. Ci aveva gioito da giocatore, l'ha rispettata in un momento difficile, l'ha affrontata da avversario in panchina e già con Pirlo aveva assaporato il gusto di guidarla per poi elogiarne i giocatori. 

Tudor e l'elogio a Bremer

Tudor aveva trovato una formazione da irrobustire a cui ha dato una vera e propria scossa di personalità. Nei mesi precedenti al suo ritorno il croato aveva già elogiato i calciatori che ora fanno parte della sua rosa. A partire da Bremer, che finora non ha mai avuto a disposizione e che spera di poter iniziare ad utilizzare durante il Mondiale per Club. "Guarda, di là c'è un difensore che per me è il più forte al mondo. C'è una cosa più bella di giocare contro il più forte al mondo? No, non c'è" - in questo modo aveva caricato Castellanos prima della sfida della sua Lazio contro la Juve. E ovviamente il riferimento era al brasiliano.

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