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Tether, Ardoino esclusivo a Tuttosport: “Rifacciamo grande la Juventus”

Con Tether ha fatto 20 miliardi di utile solo negli ultimi 18 mesi, ha acquistato l’8,2% della Juve e sogna di rivederla ai vertici. Ecco le sue idee per riuscirci

Ardoino e lo slogan Make Juve Great Again

Avete mai sentito dirigenza o proprietà? 
«Ci sono state giusto un paio di comunicazioni, ma nulla di approfondito, direi, a questo punto».  
 
Ha percepito scetticismo o apertura per eventuali collaborazioni future? 
«Direi che abbiamo percepito un non sbilanciamento da parte loro. È chiaro che... Magari semplicemente vogliono capire chi siamo. Sai, ci sono tante persone con un po’ di soldini che possono investire, ma poi non sono seri, possono sparire dopo un giorno, dopo un anno. Ripeto, c’è tanto tempo, noi siamo qua. La proprietà deve però dimostrare di volersi concentrare sulla squadra, cosa che forse in questo momento i tifosi non percepiscono». 
 
Crede che quando la società era in mano ad Andrea Agnelli si percepiva più coinvolgimento da parte della famiglia? 
«Direi di sì, almeno quella era la mia percezione, la tifoseria percepiva di più il coinvolgimento quando c’era Andrea Agnelli. Poi capisco che ci sono state quelle problematiche…». 
 
Make Juve Great Again è il suo slogan, ispirato a quello di Trump. Che connessione c’è? 
«Nessuna connessione politica. Mi ha stupito che qualcuno lo veda in modo estremamente politicizzato e non ha senso per me, cioè non bisogna avere troppo paura delle parole. Fare di ogni singola parola una questione politica. Ogni tanto bisogna anche divertirsi e cercare di creare comunque dei messaggi positivi che ovviamente non devono essere subito presi in modo politico...». 
 
Le confesso che anche io ho intravisto una filigrana politica, è uno slogan con una connotazione molto forte in questo momento storico. 
«A me piace sdrammatizzare un pochino... cioè ridiamo per non piangere, cioè non so come dire, però il messaggio che vorrei dare è: non vediamo politica in tutto. Noi siamo una società, poi la gente ci vede più vicino a Trump. Abbiamo collaborato con l’amministrazione degli Stati Uniti, ma collaboriamo con tutti. Quindi a me piace l’idea di poter utilizzare parole che non fanno male a nessuno, perché delle parole solitamente, a meno di non usare parole veramente aggressive, non dovremmo aver paura. Però ti ringrazio per la tua onestà perché mi fa piacere che effettivamente mi dici che l’impatto iniziale è stato forse un po’ un po’ duro, però ripeto, non voleva esserci un discorso politico. Se ci pensi Trump, in quattro parole, ha creato un riassunto molto deciso del suo programma, cioè quindi il “Make Juventus Great Again” vuole solo prendere l’impatto del programma degli Stati Uniti… chi se ne frega. Non è che c’è un “voglio chiudere il confine col Messico”…»  
 
Semmai con la Fiorentina, visto che i passaggi di giocatori ultimamente sono stati poco convenienti… 
ride «Vero. Ma la bellezza di un messaggio conciso è che corrisponde a quello che pensano tutti gli juventini, cioè vogliamo che la Juve ritorni al successo del passato, è semplicemente quello il messaggio. Mi piaceva semplicemente il fatto che era super conciso». 

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