Un’altalena impazzita. Una spia utile e concreta, soggetta alle vertiginose oscillazioni consegnateci dalla matematica. Un indicatore oggettivo, in grado di trasferire fedelmente l’animo imprevedibile, folle e irrazionale che sta alla base del calcio, sport in cui ogni scenario - più o meno prevedibile - può cambiare drasticamente da un momento all’altro. A raccontarci, insomma, che il recente e improvviso exploit della Juventus in campionato non sia per nulla destinato a rivelarsi un fuoco di paglia sono loro: le quote dei bookmakers per la vittoria dello scudetto. Di fronte a un mercato deciso, coraggioso e dispendioso come quello portato avanti in estate dai dirigenti bianconeri, i tifosi non erano gli unici a vedere nella squadra di Thiago Motta la principale avversaria dell’Inter per la vittoria dello scudetto.
La Juve e la quota scudetto
Gli arrivi di profili come Di Gregorio, Nico Gonzalez, Douglas Luiz e Koopmeiners - a lungo inseguito dopo la straordinaria stagione all’Atalanta, culminata con la vittoria dell’Europa League - e le conferme dei giovani più interessanti, a cominciare da Yildiz e Cambiaso, hanno fissato a 5 la quota di partenza della Juventus per la vittoria del titolo. La seconda più bassa, appunto, dopo quella dei nerazzurri (2). E tale è rimasta fino alla fine di ottobre, prima del sorpasso del Napoli. Da quel momento, per i bianconeri, sono iniziati i primi problemi. Dall’infortunio di Bremer a quello di Nico (fuori per più di due mesi), per arrivare poi alla sfilza infinita di pareggi che hanno compromesso un avvio di stagione che faceva ben sperare. E così le quote, poco a poco, hanno incominciato ad alzarsi prima dei tre picchi clamorosi che hanno portato il coefficiente - con la sconfitta in campionato contro la squadra di Conte - a un valore totale di 100.