TORINO - L'impatto di Randal Kolo Muani con l’universo Juventus non si può pesare soltanto con i 77 chili di muscoli e nervi dell’attaccante francese. Nemmeno con le sole – si fa per dire… – cinque reti messe a segno nelle prime tre uscite in bianconero. Tevez scavalcato, d’accordo. Roby Baggio nel mirino, va bene. Ma l’irruzione del 26enne di Bondy nel gruppo di Thiago Motta, al saldo di possibili primati personali tutti da scrivere, si pesa anche in termini di personalità e di esperienza. A maggior ragione adesso che anche lui potrà partecipare all’avventura della squadra in Champions League.
Kolo Muani vuol dire esperienza Champions
Tante volte, nelle ultime settimane, si è fatto ricorso al concetto di emotività o alla supposta carenza di leadership per provare a spiegare alcuni passi falsi, alcune fasi di partita gestite in maniera poco avveduta dal gruppo. Beh, Kolo Muani sta già dimostrando di poter contribuire eccome in questo senso, oltre che in termini di fatturato offensivo. Il francese, a livello anagrafico, rientra in realtà appieno nel prototipo di innesto ideale affrescato in estate dal tandem Giuntoli-Motta: classe 1998, proprio come i vari Koopmeiners, Nico Gonzalez e Douglas Luiz (Di Gregorio è un 1997...), elenco cui a gennaio si è aggiunto pure Kelly. Ma è evidente come il suo storico agonistico racconti di un giocatore con un bagaglio d’esperienza differente rispetto ai coetanei nello spogliatoio. L’ex Psg, per esempio, ha disputato da protagonista l’ultima finale del Mondiale, biglietto da visita che nessun altro bianconero può presentare: un rigore procurato durante i 90’ e uno trasformato nella “lotteria” conclusiva di Francia-Argentina, oltre alla grande occasione davanti a Martinez all’ultimo istante dei supplementari. E poi, nella bacheca personale, ha già piazzato la bellezza di cinque trofei, meno soltanto rispetto a Weah, che ha capitalizzato al massimo i suoi primi passi con Psg e Celtic: alla Juventus, al momento, la maggior parte dei ragazzi di Motta non ha ancora alzato una coppa al cielo. In tanti stanno affrontando la prima stagione di vertice in carriera, in tanti a settembre – proprio di fronte al Psv – hanno vissuto l’esordio sul palcoscenico europeo. Kolo Muani, invece, ha già 21 gettoni alle spalle in Champions League, con le maglie di Eintracht e Psg, presenze che diventano 23 tra tutte le competizioni internazionali, includendo anche una Supercoppa Europea disputata di fronte al Real Madrid.