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Buffon su Conte: “Ho riso e messo le mani in faccia. Ma è davvero lui?”

La leggenda Juve tra l’incredulità per le parole del tecnico del Napoli e il momento della squadra di Motta: “Ho fiducia”

Due vittorie consecutive in campionato per la Juventus, Empoli e Como, e una risalita in classifica per continuare a lottare per l'obiettivo Champions. Nonostante le polemiche sul gioco di Thiago Motta e sui risultati sin qui ottenuti, deludenti per la maggior parte dei tifosi, a parlare dei bianconeri è stato Buffon alla Domenica Sportiva su Rai 2. Non c'è bisogno delle presentazioni, ma bastano le sue parole per far capire quali difficoltà si possono incontrare nel Mondo Juve, soprattutto quando sono anni in cui il club non è riuscito a eccellere in Italia o a vincere trofei (eccezion fatta per la Coppa Italia dello scorso anno con Allegri). 

Buffon, la Juve e Thiago Motta

"Sicuramente coniugare risultati e gioco è complicato, si lavora poco durante la settimana giocando ogni tre giorni" ha spiegato Buffon. La leggenda della Juventus ha continuato: "Un altro problema sta nel fatto che quando tu rappresenti un mondo come quello della Juve, a differenza di Newton che ha avuto bisogno di 12 anni, sono già quattro anni che non  vince lo Scudetto. La gente pretende e pressa perché vuole la vittoria il prima possibile, diventa veramente dura poter lavorare in serenità". E sulla fiducia a Thiago Motta: "Io ce l'ho, anche nella squadra perchè adesso con tutti gli elementi è competitiva. Detto ciò, non sarà facile e non è scontato arrivare nelle prime quattro-cinque posizioni. Ci metto anche la quinta perchè dietro ci sono squadre che secondo me possono risalire. Quindi riuscire a mantenere la Champions League sarebbe obiettivo centrale".

Sul paragone con gli allenatori precedenti e con un'idea di gioco diversa: "La Juve non è un'entità a parte e penso possa avere il desiderio di esprimere un calcio entusiasmente così come tutte le altre. Il primo anno di Conte sono stato il primo portiere in Italia a giocare con i piedi perché lui non voleva si buttasse via la palla, mai. Siamo stati la pria squadra che proponeva quel tipo di uscite dal basso perché prima non c'erano queste richieste. Ha proposto qualcosa di nuovo, non legato alla tradizione e c'è riuscito abbastanza bene. Quindi credo si possa fare anche adesso con Thiago Motta"

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