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“Verrai alla Juve e sarai massacrato. Calciopoli? Ci rido sopra, so la verità”

 

Buffon ha raccontato uno dei momenti più delicati della sua carriera: la retrocessione in B e Calciopoli. Poi la verità sulla finale di Champions, tante curiosità e la "nuova era" di Motta

Vestire la maglia della Juventus è un privilegio per pochi e diventare una leggenda è qualcosa di storico. Buffon ha incarnato a pieno i valori del club: voglia di vincere, rialzarsi, lottare. Ha mostrato più volte riconoscenza come quando decise di scendere in Serie B: "L'ho fatto per la gente, ho detto a Secco di tagliarmi lo stipendio" - ha raccontato a Juventibus. Poi ha allargato il discorso anche su quella lunga estate e un senso di giustizia che non c'è mai stato: "Strumentalizzato da chi voleva solo infangare". L'ex portiere bianconero ha poi toccato tanti temi, dal passato in Champions fino all'attuale squadra di Thiago Motta.

Buffon: "Essere Juve vuol dire questo"

"Essere Juventus significa far parte e rappresentare la fetta più numerosa del popolo italiano, significa avere delle responsabilità superiori alla media. Le prime persone a cui devi rendere conto sono i datori di lavoro, la proprietà, ma immediatamente dopo ci sono i tifosi e la gente. Tantissime scelte che ho fatto sono state viziate fortunatamente dal mio trasporto dal rappresentare non solo una squadra ma un popolo. Essere Juve significa rappresentare una delle famiglie che ha condizionato, non solo nel calcio, l’industria italiana. Lippi mi disse: 'Ora che verrai alla Juve al primo errore sarai massacrato, non ti preoccupare è il percorso. Ovviamente è fondamentale la credibilità della persona con cui parli e come Lippi ce ne erano pochi".

Poi ha aggiunto: "Non facendo uno sport individuale il poter condividere è sempre stato fondamentale, la cosa che ho messo quasi al primo posto. Sapere di poter soffrire e gioire intensamente abbracciando determinati compagni, per me era fondamentale, sentirmi parte di una storia. L'ex portiere ha dovuto convinvere con tanti infortuni, soprattutto in un determinato momento della sua carriera: "Star bene fisicamente aiuta a diradare possibili nuvole nella testa, se stavo bene di testa in campo vedevo le cose in maniera chiara e lucida e alcune volte mi sorprendevo". Poi Gigi ha affrontato anche temi più delicati come Calciopoli e la retrocessione in Serie B...

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