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La fatica di Vlahovic e la crociata contro Allegri: il problema è uno solo

Marco Canoniero

L’attaccante serbo stenta a segnare contro le big e così penalizza la propria crescita, oltre a quella della Juve

TORINO - Nessuno nutre dubbi circa le potenzialità di Dusan Vlahovic che possiede le risorse adeguate per elevarsi a far parte della ristretta cerchia dei migliori centravanti nel calcio ai massimi livelli. Quindi, giusto per prevenire la folta schiera dei precisini (numerosa e agguerrita come non mai nella storia), qui nessuno ha intenzione di mettere in discussione il valore dell’attaccante serbo.
Quanto, piuttosto, di analizzarne il percorso di crescita e di rendimento poiché i due aspetti sono strettamente collegati l’uno con l’altro e vanno relazionati anche in rapporto a ciò che connota le performance peculiari di chi svolge il mestiere di attaccante: i gol. Che non solo si contano, ma si pesano anche.

Vlahovic assente contro le big

Nessuno, infatti, dimentica o disconosce il fatto che Vlahovic sia indiscutibilmente il capocannoniere della Juventus con i suoi 16 gol in campionato e come, innegabilmente, molte di queste reti siano state pesanti per la Juventus in termini di punti. Fin da inizio stagione le sue marcature hanno fruttato il pari con il Bologna, la vittoria con la Lazio, il pari con l’Inter (segnatevelo) e poi la vittoria con il Frosinone e poi a Salerno.

E poi e poi... E poi, ecco il tema: a questa sfilza di prodezze indubbiamente di valore, mancano però i gioielli che andrebbero a impreziosire la collezione, vale a dire i gol contro le “grandi squadre”. Andiamo dentro ai numeri per capire meglio: dei 16 gol segnati, solo 3 sono stati realizzati contro un’avversaria di vertice (due alla Lazio e uno all’Inter) mentre ben 13 contro avversari di medio-bassa classifica. Vale a dire l’81 per cento del totale. 

Assegnato il tema della discussione, proviamo a svolgerlo e a capire: perché Dusan fatica contro le big? La risposta più facile, popolare e diffusa (perché si rifà ai pregiudizi e alla crociata di stampo fideisitico) troverebbe facilmente la risposta nel condannare il “gioco di Allegri”.

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