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Juve, l'attacco è una porta girevole: rientra Milik, riesce Kean

La prima alternativa a Vlahovic torna ad essere il polacco che lavora in gruppo. Si ferma invece l'azzurro per un altro infortunio

Le porte girevoli dell’attacco bianconero non si muovono soltanto in ottica mercato, ma pure nella contingenza dell’attualità prosaica degli allenamenti. Così, per uno che (ri)entra ce n’è subito uno che esce di nuovo. Si è fermato, infatti, Moise Kean che ieri mattina dopo l’allenamento alla Continassa lamentando un fastidio al ginocchio sinistro. L’attaccante, che aveva giocato il quarto d’ora finale nel derby, è stato subito sottoposto ad accertamenti che hanno confermato una lieve distorsione. Nulla di drammatico, ma abbastanza per toglierlo dalla disponibilità di Allegri in vista della gara di Cagliari che si giocherà già venerdì sera, quindi tra soli tre giorni effettivi: non abbastanza perché si possa ipotizzare un suo recupero. Uno stop che arriva nel momento meno opportuno, perché l’attaccante aveva ripreso ad allenarsi con adeguata continuità da poche settimane, dopo il lungo stop invernale - da metà gennaio a inizio marzo - per un problema alla tibia.

Nuovo infortunio per Kean

Il nuovo infortunio interrompe il periodo di recupero che avrebbe dovuto riportare Kean al massimo della condizione sia per garantire un’alternativa in attacco ai bianconeri, sia per le scelte di Spalletti in vista dell’Europeo. Il ct, infatti, contava molto su di lui in virtù della sua duttilità, visto che può giocare sia da prima punta sia da esterno. Certo che la mancanza di continuità pesa sulle scelte, così come il fatto che non sia ancora riuscito a segnare nemmeno una rete in stagione. Il vuoto lasciato da Kean si riempie solo parzialmente con il rientro in gruppo, ieri non ancora per tutta la seduta, di Arkadius Milik: il polacco era fermo per un problema muscolare alla coscia che adesso ha superato. Il suo rientro in gruppo apre a una convocazione per la gara di venerdì a Cagliari, quando il reparto offensivo dei bianconeri dovrebbe dunque essere limitato a quattro elementi: i titolari Vlahovic e Chiesa, le alternative Milik e Yildiz, con il polacco non certo al top della condizione.

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