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Bremer, la clausola e il mercato Juve: cosa ci dicono le parole di Elkann

Il brasiliano può andare via per 55 milioni, anche se l’ultima parola spetta al club bianconero Juve: cifra non da outlet, ma inferiore alla quotazione del difensore. E su sostenibilità e Next Gen non mancano le opzioni contrastanti

Inzaghi, Acerbi, Marotta e Bremer

Come al solito, il tifo polarizza le opinioni. Metà interisti inondano i social perché Inzaghi si accontenta di Acerbi; l’altra metà si fidelizza con la società. Vecchia storia, antica come la favola di Esopo: la volpe (Marotta) non desiderava l’uva (Bremer). Anzi, quasi la detestava, considerando il prezzo. Che in effetti, giova ricordarlo, non è banale: Cairo esulta. Non a torto. Al limite con qualche timore calendarizzato ai giorni che precedono il derby. Come oggi e domani, appunto. In bianconero Bremer gioca. E gioca bene. Benissimo, a parte qualche amnesia più incomprensibile che emblematica, tipo il fallo di mano all’ultimo minuto della semifinale di Coppa Italia ricordata poi per i buuu razzisti a Lukaku. Non è questo il neo che condiziona il giudizio estetico e di sostanza su Bremer. L’affare è buono, anzi ottimo. Però viene sminuito dal confronto con Kim. Inevitabile e corretto, nei numeri: il Napoli (di Giuntoli) incassa da Koulibaly e investe sul coreano. Così guadagna dal cartellino e risparmia sull’ingaggio. E vince lo scudetto. A parole, sembra tutto facile. Anzi, “il calcio(mercato) è semplice”, sarebbe la chiosa spontanea di Allegri.

Mercato Juve: vendi e compra

L’importante non è chi vendi, semmai chi compri al suo posto. Anche questa è una consuetudine dialettica del mercato, vecchia ma mai passata di moda. E per questo torna in gioco Bremer, attraverso le strategie del direttore sportivo approdato trionfale da qualche mese in bianconero. Condizionato in avvio da operazioni già impostate (Weah) e dalla povertà del budget senza introiti europei, Giuntoli ha seminato nell’inverno scorso per raccogliere nell’estate prossima. Ha strappato il portoghese Tiago Djalo alla concorrenza dell’Inter (ancora!). E poi ha giocato il jolly del prestito assai oneroso di Alcaraz, per avere un’opzione rischiosa ma affascinante. Alla resa dei conti, il difensore per ora non ha giocato un minuto neanche nell’Under 23. E il valore del centrocampista sembra sproporzionato sia al costo del prestito sia all’esagerata valutazione per l’eventuale riscatto definitivo.

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