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Vlahovic, il tabù Fiorentina e l'esempio di Morata: gol per alzare una coppa

 

Il serbo ancora a secco contro la sua ex squadra, ma Gatti lo consola: il suo sogno può diventare realtà, un trofeo alla volta

La maledizione continua. Non c’è pace per Dusan Vlahovic che non riesce a sfatare il tabù Fiorentina: capocannoniere bianconero con 15 centri, vice in Serie A dietro a Lautaro, ma mai in gol da avversario dei viola, la squadra dove è cresciuto e si è imposto all’attenzione delle big. Non lo si può proprio incolpare di scarso impegno, il bomber serbo dà sempre il massimo ma non ha mai raccolto una gioia contro la sua ex squadra. L’ha affrontata sei volte, quattro in campionato e due in Coppa Italia, e mai è riuscito a trovare la via della rete o anche soltanto a sfornare un assist vincente. Anche ieri sera la dannazione si è abbattuta su DV9 che per ben due volte ha battuto Terracciano ma ogni fatica è stata vanificata.

Nel primo episodio Vlahovic raccoglie la palla che Gatti ha stampato sul palo, il tiro del serbo viene però intercettato da Bremer che si trova in fuorigioco e il Var annulla. Passano 20 minuti, nei quali la Juventus si porta in vantaggio con Gatti, e Vlahovic ha sul sinistro la palla del raddoppio dopo il cross di Chiesa e la sponda di testa di McKennie. Il boato dello Stadium sancisce il 2-0, il numero 9 dà libero sfogo alla sua esultanza, chiede al popolo bianconero di alzare il volume dei festeggiamenti, lo speaker ripete a squarciagola il suo nome, ma l’arbitro La Penna, su intervento del Var che ha rilevato un millimetrico fuorigioco di McKennie, spegne l’entusiasmo annullando la rete.

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