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La Juve si giuntolizza: 4 profili dirigenziali in valutazione e la pista estera

Dopo l’uscita di Tognozzi e con Manna a Napoli, Cristiano Giuntoli ha carta bianca (o quasi) per ricostruire, forte di un contratto quinquennale che scadrà nel 2028

Per Cristiano Giuntoli si è trattato di una sorta di anno zero, quello in corso: non solo perché di tormentata ricostruzione ma perché serviva qualche mese al nuovo direttore tecnico bianconero per prendere in mano le redini di una realtà diversa, dopo una lunga avventura a Napoli. Arrivato ai primi di luglio dell’anno scorso, dopo un braccio di ferro più o meno serrato con Aurelio De Laurentiis, Giuntoli ha carta bianca (o quasi) per ricostruire, forte di un contratto quinquennale che scadrà nel 2028 e che gli consente di programmare sul medio-lungo periodo.

Juve, la rivoluzione dirigenziale

Un’estate fa era arrivato da solo, appoggiandosi alla struttura dirigenziale già esistente e collaudata: Giovanni Manna direttore sportivo e Matteo Tognozzi capo dell’area scouting. Quest’ultimo se ne era andato, direzione Granada, a fine ottobre lasciando per il momento scoperta (o meglio coperta dagli stessi Giuntoli e Manna) la posizione. E nel frattempo era arrivato Claudio Chiellini per andare a ricoprire il ruolo di ds della Next Gen. Nel giro di qualche settimana potrebbe completarsi la rivoluzione che porterebbe, tra Continassa e Vinovo, a una “giuntolizzazione” della dirigenza: Manna è ormai destinato a trasferirsi a Napoli, compiendo esattamente il percorso inverso rispetto a Giuntoli.

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