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Weah, Juve al bivio: c'è solo un modo per non salutarlo già...

Marco Canoniero

È stato modesto il contributo degli esterni in questa stagione. E Cambiaso è l’unico che ha saputo essere efficace, andando oltre le aspettative

Weah, l'analisi della stagione

Prima di addentrarci nell’analisi della stagione del figlio del grande George,occorre sottolineare che in assoluto il contribuo arrivato dagli esterni quest’anno è stato piuttosto deludente e deficitario: da Kostic a Iling il range di aiuto non si è mai discostato da apporti marginali o nulli. Il serbo, in particolare, deve aver patito rispetto all’anno scorso la presenza di Chiesa sulla corsia per via del vizio dell’attaccante di decentrarsi troppo invece che stare vicino a Vlahovic. Mentre al giovane inglese non ha fatto così bene essere stato utilizzato col contagocce: quando è entrato a partita in corso non ha quasi mai inciso mentre quando è stato schierato ultimamente titolare deve aver patito la desuetudine a vivere da protagonista e non in panchina le partite. Intanto con il Genoa, ed è atteso il bis con la Lazio sabato allo stadio Olimpico di Roma, è tornata un’altra freccia a disposizione di Allegri, ovvero De Sciglio, che ha completato la sua convalescenza dopo l’intervento al ginocchio per la lesione al crociato. Ma ritorniamo al caso Weah, che nella notte è stato impegnato nella finale della Nations League Concacaf con la maglia degli Stati Uniti contro il Messico.

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