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Lucescu e i due obiettivi Juve: "Lampi di Dzeko, l'altro sembra Mkhitaryan"

Intervista al tecnico romeno, allenatore della Dinamo Kiev dal 2020 al 2023: "Spero di tornare in panchina, aspetto una squadra dall’inizio"

Gli occhi della Vecchia Signora su Danylo Sikan. Il giovane centravanti dello Shakhtar ha attirato l’attenzione della Juventus, che stasera tramite un proprio scout lo seguirà dal vivo durante lo spareggio playoff per la qualificazione a Euro 2024 tra l’Ucraina e la Bosnia. Tra i monitorati dal club bianconero anche Georgiy Sudakov, corteggiato a lungo nel mercato invernale sia da Giuntoli sia dal Napoli. Per conoscere meglio i due talenti dell’Est, ecco un guru della panchina come Mircea Lucescu, che negli ultimi anni ha sfidato entrambi da vicino alla guida della Dinamo Kiev.

Mircea Lucescu, partiamo da Sikan: come lo presenterebbe a chi non lo conosce ancora?
«Per prima cosa parliamo di un ottimo giocatore. È un ragazzo con indubbie potenzialità, che in parte ha già manifestato nonostante la giovane età. Deve ancora compiere 23 anni, ma si sta ritagliando uno spazio importante sia con lo Shakhtar sia con l’Ucraina. Ne sentiremo parlare a lungo. Lo reputo un centravanti classico e moderno al tempo stesso…».

In che senso?
«Classico perché è una prima punta votata alla finalizzazione, ma al tempo stesso è moderno per come si muove e riesce a dialogare con i compagni. È un centravanti che sa giocare per la squadra. Spesso torna indietro fino a metà campo per aiutare i compagni in fase difensiva, inoltre con le sue sponde riesce a essere utile per gli inserimenti offensivi dei centrocampisti».

In che modulo rende al meglio?
«È cresciuto nello Shakhtar, dove ha sempre giocato centrale nel tridente offensivo: lo vedo bene centravanti nel 4-3-3. Tra l’altro per Sikan e Sudakov è stato molto importante l’anno di apprendistato nel Mariupol, che è la seconda squadra dello Shakhtar e grazie alla quale a 18 anni giocava già con continuità tra i grandi. Le seconde squadre sono preziose nel calcio moderno e la stessa Juve ne sa qualcosa».

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