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La Juve ha paura del crollo: Allegri, futuro rebus e se parte Max in pole c'è…

La parola d’ordine è: qualificazione! Dopo si deciderà sull’allenatore. La crisi preoccupa la società, decisa però a tenere il tecnico almeno fino a giugno

Juve, i nomi in caso di addio di Allegri

Insomma: prima ancora che tecnica, quella della Juventus è una questione di equilibri, di personalità e, in definitiva e come sempre, di uomini che presto saranno chiamati ad assumere decisioni. Assodato che, a parte una corrente periferica, la società ha fiducia in Allegri e non ha intenzione di esonerarlo, invece sulle decisioni future pesano come un macigno anche i 20 milioni (tra ingaggio e compensi allo staff) che peserebbero sul bilancio in caso di separazione con Allegri che, lo ricordiamo, dovrebbe essere appunto unilaterale, perché il tecnico è pronto ad affrontare la prossima stagione a scadenza di contratto e vuole restare alla Juve a cui si sente legatissimo. È altrettanto ovvio, però, che il club debba farsi trovare preparato in caso di scenari mutati: il preferito dal settore tecnico resta Thiago Motta, che però piace anche a Milan e Barcellona e il Bologna cercherà di convincere a una (difficile) riconferma, mentre una parte periferica della dirigenza porta avanti la degnissima opzione Antonio Conte. Insomma, come spiegava Mao: “grande è la confusione sotto il cielo, quindi la situazione è eccellente!”.

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