Montero, Lippi e il clima spogliatoio
Un episodio simile, racconta Montero, è successo anche ai suoi tempo con Marcello Lippi allenatore: "In un allenamento notai che non ci stava riuscendo il pressing. Deschamps e Ferrara hanno spiegato al mister perché non riusciva bene e cosa si poteva fare. Il mister ha avuto l’umiltà, ma anche la sicurezza perché così facendo sei sicuro di non perdere l’autorità o la credibilità con il gruppo". Un concetto sottlineato anche da Ferrara: "Era un allenatore che ascoltava tanto i giocatori, credo che Paolo probabilmente abbia preso anche questo tipo di caratteristica".
E a proposito del rapporto coi giocatori, Montero spiega: "La maggior parte di loro son di fuori Torino o stranieri, vivono nel convitto. Spiego loro che mancano i genitori o i fratelli, la famiglia diventa la sua squadra. Questo è un aspetto che si deve sempre proteggere e curare". Idea che, evidentemente, i suoi calciatori hanno preso alla lettera, come ammesso da Stefano Turco ("Avere un 'fratello' nel gruppo con cui confidarmi e passare i momenti difficili è importante") e Filippo Pagnucco ("Se all’interno del campo hai un rapporto di fratellanza coi tuoi compagni, vai al doppio anche per loro").