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Juve, il piano è chiaro: le scelte di Allegri e il dato Napoli che fa sperare

Sempre più caldi Alcaraz e l’ex Bologna, spostato grazie all’inserimento dello statunitense sulla fascia destra  

Sei gol, Osimhen in grande spolvero, Kvaratskhelia rifiorito. La rinascita del Napoli in casa del Sassuolo non è certo una bella notizia per la Juventus che prepara la trasferta al Maradona chiedendosi invece se, dopo aver perso Rabiot e McKennie per non parlare di Pogba e Fagioli, potrà schierare Chiesa e Danilo. Tra i grandi numeri fatti registrare dalla squadra di Francesco Calzona a Reggio Emilia, però, ce n’è uno che paradossalmente può generare un mezzo sorriso sulle facce bianconere: il 72% di possesso palla.

La Juve e un dato che può aiutare

Percentuale alta, ma non incredibile, visto che quella azzurra è la squadra con il più alto possesso palla medio dell’intera Serie A: il 62%. Ma perché questo dovrebbe far nascere un mezzo sorriso sulle facce di Massimiliano Allegri e dei giocatori bianconeri? Perché questa Juve del possesso palla, invece, ne fa a meno volentieri, come mostra la media del 48%, la dodicesima del campionato (che non ha impedito di produrre 46,5 expected gol, terzo dato dell’intera Serie A, a conferma di come si possano creare tante occasioni anche senza tenere tanto il pallone). Ne fa a meno volentieri e lo confermano le ultime tre partite, forse le peggiori della stagione, nelle quali invece, anche a causa dell’andamento del risultato, la squadra di Allegri si è trovata spesso col pallone tra i piedi e gli avversari impegnati a impedirle di nuocere.

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