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Genoa-Juve, mano di Bani e il dialogo Var-arbitro. Rocchi: "Più rigore che no"

L'analisi dell'episodio della sfida del Ferraris a Open Var: cosa si sono detti Massa e Fabbri e la spiegazione del designatore

Rocchi sul mani di Bani in Genoa-Juve

Su questo episodio il designatore degli arbitri Gianluca Rocchi commenta: "Il tocco del ginocchio sana il resto dell'azione? No, non è questa la spiegazione che ci siamo dati. Mi concentrerei più sul tipo di approccio che ha Bani con il braccio. Avesse avuto un braccio rigido, quindi in opposizione, la deviazione non avrebbe avuto nessun effetto sul pallone e sulla decisione. Loro si concentrano sulla deviazione e la deviazione non è sufficiente a derubricare a non rigore. Poi con il braccio morbido a togliere può essere una decisione anche supportabile. E questo è il motivo per cui non lo consideriamo errore al 100%. Ma per noi è più rigore che no.

"Per un intervento Var non c'è il 100% perché ci sono delle considerazioni, più del braccio che della deviazione, che portano a un'interpretazione soggettiva. La deviazione diventa fondamentale solo se la palla cambia radicalmente direzione. Il braccio largo rigido è rigore sempre, ma non si può catalogare tutti gli episodi nella stessa maniera. Tutte le decisioni non sono uguali ma non perché non vogliamo, ma perché non riusciamo. Se la deviazione diventa inattesa, allora diventa influente e può assolvere il difensore. Quella di Bani è una deviazione importante, sposta il pallone, ma non va a incidere radicalmente sulla traiettoria. E Bani ha tempo per togliere il braccio".

È stata la mano di Bani: perché l’episodio di Genoa-Juve andava rivisto al Var

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