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Inchiesta Prisma, vittoria Juventus: il processo verso Milano

La requisitoria del Procuratore Generale della Corte di Cassazione dà ragione ai legali bianconeri sulla giurisdizione e accoglie la richiesta di Agnelli e degli altri dirigenti

Vince la Juventus: si sposterà a Milano l’inchiesta Prisma, sulle presunte violazioni contabili e sul falso in bilancio. Il Tribunale e la Procura di Torino non sono competenti per il Procuratore Generale della Cassazione, che nella sua requisitoria ha accolto le richieste dei dirigenti bianconeri, da Andrea Agnelli in giù, e chiesto che il procedimento prosegua a Milano, sede naturale perché è lì, dove risiede la Borsa, che si è consumato l’eventuale reato.

Il giudice della Corte di Cassazione emetterà il suo giudizio il 6 settembre, ma quanto scritto da Luigi Cuomo, sostituito procuratore generale, autorizza a pensare che difficilmente verrà presa una decisione diversa da quella motivata nelle 17 pagine di requisitoria, depositate lunedì scorso.

Juve, processo Prisma verso Milano

È una buona notizia per la Juventus, che fin dall’inizio del procedimento ha spinto per spostare tutto a Milano. Diverse le ragioni per le quali gli avvocati volevano il cambio di sede, a partire dall’atmosfera colpevolista che si respirava a Torino, fino al fatto che a Milano, in situazioni analoghe (vedi i casi plusvalenze di Milan e Inter), la Procura ha sempre archiviato senza neanche andare a processo. Vero, non ci sono solo le presente plusvalenze fittizie nell’inchiesta Prisma, ma i legali bianconeri hanno colto come una buona notizia la requisitoria del PG: per la Juventus è molto meglio giocare questa partita a Milano.

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