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Juventus, le paure dei tifosi tra mercato, futuro e le ombre del post 2006

Figc e Uefa che costringono il club a patteggiare e a rinunciare a combattere, Ferrero e Manna come Cobolli e Secco, il timore di veder ceduti pezzi da novanta come Vlahovic e Chiesa

 

"Due anni di lotte e ora inchinati a Ceferin"

La disillusione del tifoso è tangibile in ogni versante. Non per ultima, la questione Superlega. La Uefa ha apprezzato l’ultima mossa della società, che con un comunicato in politichese ha confermato le indiscrezioni spagnole sull’uscita dal progetto, il popolo juventino molto meno. Lo stesso popolo che ha creduto in questa rivoluzione pensata da Andrea Agnelli e che si è ritrovato con le spalle al muro: “Ne avete parlato per due anni e ne siete usciti da un giorno all’altro con un tempismo impensabile e senza dare la minima spiegazione”. Un fallimento totale a detta degli juventini.

Calvo e Allegri, al tecnico si riconosce il metterci la faccia

Si punta il dito anche contro Calvo, ufficializzato a gennaio e già nell’occhio del ciclone per l’incapacità di difendere la Juventus ai microfoni: “Profilo basso e fari spenti a differenza di Allegri”. Al di là delle vicende di campo, al tecnico livornese viene riconosciuto un grandissimo merito, quello di metterci la faccia e di proteggere la società: “Ma è normale che debba essere un allenatore a tutelare il brand Juve in situazioni così catastrofiche?”. Un disinteresse che si diffonde a macchia d’olio, un entusiasmo svanito e che necessiterà di tempo per essere ricostruito. Più rispetto per la Juve, più rispetto per i tifosi. Tutto inizia da loro, tutto finisce con loro.

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