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Abbonamento allo Stadium, tifosi Juve tra fedeltà e sfiducia

Campagna del club bianconero in un momento critico per la società e per l'ambiente: abbiamo sentito il parere di undici persone che devono rinnovare


 
Lorenzo Bertoldini, di Torino  

«Non sono più disposto ad abbonarmi, almeno per ora. Tutto quello che è successo lo scorso anno ha lasciato il segno, ma soprattutto perché resta ancora Allegri: con un allenatore come lui non si può vedere un calcio decente».
 
Cinzia Miredi, di Corsico
«Non ho avuto dubbi sul rinnovo. Il primo abbonamento risale al 2006, l’anno della B. Il mio è un atto di fede: le vicissitudini giudiziarie o l’allenatore sono il contorno rispetto alla passione per i colori bianconeri. Quest’anno il costo dell’abbonamento è pure diminuito: ho apprezzato la scelta della società, è stata una mano tesa verso noi tifosi».  
 
Giovanni Rum, di Porto Ercole
«Dopo 10 anni non rinnovo: la società non si è comportata da Juventus, non si è difesa a spada tratta e ha mancato di rispetto anche a noi tifosi, che ci sacrifichiamo e spendiamo soldi. ll patteggiamento ci fa sembrare colpevoli, ci siamo accontentati del settimo posto, accettando il male minore, come nel 2006, anziché del terzo posto che ci garantiva la Champions. Se ci fossero ancora l’Avvocato o suo fratello Umberto non sarebbe successo. In seconda battuta, anche per il non gioco di Allegri: prima lo stimavo tanto, ma aveva ereditato la squadra di Conte...».
 
Giorgio Zunino, di Torino
«Sto ancora decidendo, ma alla fine l’amore nei confronti della Juve e le amicizie coltivate nel tempo allo Stadium avranno la meglio. Sebbene ci sarebbero molti motivi per dire no, a cominciare dalla scelta di proseguire con Allegri: negli ultimi due anni non abbiamo mai visto uno straccio di crescita. E chi va allo stadio lo fa anche per vedere uno spettacolo degno, una squadra che sia capace di farti appassionare».
 
Luca Carpinello Odone, di Torino
«Sono abbonato allo Stadium da Juventus-Parma del 2011, ma ho deciso di non rinnovarelo. Non ridurrei il discorso alla scelta di proseguire con Allegri, che è comunque gravissima, ma a tutto il contesto: i prezzi troppo alti e il poco rispetto nei confronti degli abbonati, ma anche lo spettacolo di basso livello offerto in campo. E poi non mi sono piaciute determinate scelte della società: il patteggiamento, l’entrata nella Superlega e adesso il passo indietro dopo le minacce dell’Uefa».
 
Giovanni Nieto, di Porto Ercole
«All’abbonamento allo stadio non rinuncio. Ho disdetto quelli alla tv, ma quando posso vado a vedere la Juve dal vivo, ho il mio posto in Curva Sud da 15 anni. Sono successe tante cose quest’anno, noi tifosi non conosciamo tutte le dinamiche, però è duro da digerire il -10».  
 
Paolo Esposito, di Torino  
«Dopo vent’anni non mi abbonerò quest’anno. I discorsi sono legati essenzialmente ad Allegri: la filosofia del corto muso non mi piace. Non mi piace vedere gente come Chiesa, Vlahovic, Milik e Di Maria giocare in maniera difensiva. Questa non è la Juventus, questa non è mai stata la Juventus. E la società non mi piace: ci sono ottimi gestori, ma pochi conoscitori di calcio. Ma con Allegri non si vedrà mai un calcio propositivo: i prezzi degli abbonamenti sono alti e lo spettacolo non merita certe cifre».

Roberto Colombo, di Torino  
«Tutti, me compreso, vorrebbero una dirigenza e un allenatore che risponda alle nostre personali esigenze, ma a mio parere disertare lo stadio non è la reazione giusta. L'amore e la passione per la maglia bianconera vengono sempre prima di tutto, quindi rinnovo il mio abbonamento».

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