Curioso che durante la loro meravigliosa festa, i tifosi del Napoli, ubriachi di gioia, salutavano con una lacrima l’addio del loro allenatore Luciano Spalletti, proprio mentre quelli della Juventus, sollevati dalla fine di una stagione di sofferenze assortite, accoglievano malcontenti la notizia della conferma di Massimiliano Allegri. E diventa ancora più curioso se si pensa che undici mesi fa, all’inizio del ritiro, il Napoli veniva contestato insieme al suo presidente, mentre la Juventus faceva lievitare entusiasmo e speranze. I destini si incrociano e, talvolta, si ribaltano: il calcio sa essere imprevedibile, è capace di sovvertire la logica e ribaltare qualsiasi convinzione in un tempo relativamente breve. Nel primo giorno ufficiale da campione d’Italia, il Napoli cerca un allenatore.
Juve, Conference e afflittività
Nel primo giorno da settima in classifica (non arrivava così dietro dall’anno terribile di Delneri), la Juventus si tiene il suo allenatore e affronta quella che sarà una salita dolomitica senza particolare entusiasmo intorno a sé e la prospettiva di partecipare alla prossima Conference League, non il massimo. Tant’è che le intimidazioni dell’Uefa sull’esclusione dall’Europa non sonano così minacciose per la Juventus e c’è chi dice, scherzando fino a un certo punto, che la vera afflittività sarebbe fargliela fare, la Conference, ai bianconeri, altro che liberargli i giovedì sera. Una squadra che deve ricostruire necessiterebbe di settimane libere, non di una massacrante tournée nell’Europa minore.