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Juve, la rabbia negli spogliatoi dopo l'ennesimo torto: il retroscena

L'entrata di Badè su Rabiot nel finale della semifinale d'andata con il Siviglia è l'ennesima decisione sfavorevole in una stagione poco fortunata per i bianconeri con arbitri e var

Furente. Questo è l’aggettivo più appropriato per definire lo stato d’animo della squadra bianconera subito dopo la partita pareggiata all’ultimo secondo con il Siviglia. L’euforia e la gioia piena per aver agguantato l’x grazie al colpo di testa grintoso di Gatti su assist di Pogba (a fianco del difensore c’era in agguato anche Milik) ha cancellato soltanto per pochi minuti la rabbia per il rigore non concesso dall’arbitro tedesco Siebert che forse, alla fine, di tutta la “compagnia arbitrale” era il meno colpevole visto che sarebbe dovuto intervenire il Var per richiamarlo e invitarlo a rivedere l’entrata violenta e con il piede a martello sulla tibia di Adrien Rabiot.

Juve, la reazione negli spogliatoi

Nervi a fior di pelle che nello spogliatoio sono montati ulteriormente a caldo quando la mezzala francese si è tolto parastinchi e calzettoni mostrando a medici e compagni le condizioni della gamba malconcia che potrebbe anche fargli saltare la convocazione per la sfida di domani sera contro la Cremonese quando, a prescindere, Massimiliano Allegri potrebbe provvedere a un maxi turn over per preservare i migliori nel ritorno di giovedì contro il Siviglia in Spagna: in palio l’accesso alla finalissima di Europa League di Budapest il 31 maggio. Vedere le ferite multiple lasciate dai tacchetti di Badè sulla carne di Rabiot ha fatto montare il sangue al cervello di parecchi giocatori che quest’anno si sono visti fare di tutto dagli uomini col fischietto in collegamento con il Var.

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