Il boato al suo ingresso in campo è ormai consuetudine, ma stavolta c’è stato di più. Stavolta nei 17 minuti in cui ha giocato Paul Pogba ha trasmesso all’Allianz Stadium scariche elettriche che hanno innescato brusii crescenti: mai infine sfociati nell’urlo liberatorio che i tifosi juventini sognano di lanciare da quando il Polpo è tornato, ma pazienza. Quelle scariche elettriche - un gran filtrante che ha messo Vlahovic davanti a Falcone, tre dribbling tentati e riusciti e un paio di tiri valutati ma poi scartati a favore di altre giocate - annunciano che il motore del trentenne campione del mondo francese sta cominciando a girare. Ed è un motore che, pur dovendo gestirne il chilometraggio, potrebbe fare la differenza in quest’ultimo mese in cui la Juventus si gioca la qualificazione alla prossima Champions League in campionato e la possibilità di vincere l’Europa League (che peraltro porterebbe in dote proprio la qualificazione alla Champions).
Juve, Pogba per il rush finale
Sette partite sicure, le cinque giornate di campionato che restano più andata e ritorno della semifinale europea con il Siviglia, da far diventare otto conquistando la finale del 31 maggio a Budapest. E da giocare in 29 giorni, tra domenica e il 4 giugno dell’ultimo turno di campionato: un tour de force pieno di momenti in cui far finalmente esplodere quell’urlo atteso per mesi. Magari a cominciare dallo scontro diretto di domenica a Bergamo contro l’Atalanta.