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La Juve non sa più vincere! Ma dà segnali di ripresa nel gioco e nello spirito

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L’ingresso di Iling e Soulé dà la scossa e porta al pari di Milik, che prima aveva sbagliato un rigore in modo goffo. Ma i problemi restano

INVIATO A BOLOGNA - Bologna sarà anche una vecchia signora dai fianchi un po’ molli, come ricamava Guccini quarant’anni fa. Ma la Vecchia Signora, che di molle stava esibendo fianchi, atteggiamenti e risultati, a Bologna almeno ha certificato che l’encefalogramma non è piatto. Magra consolazione a margine di una partita in cui sarebbe bastato poco di più per uscire dal Dall’Ara con una vittoria, ma almeno lo spirito non è stato quello abulico e a tratti sconcertante di Reggio Emilia o di San Siro. A far scampare la quarta sconfitta di fila in campionato, che avrebbe riportato all’ultimo precedente analogo datato primavera del 1962, è stata quantomeno una reazione di nervi. Anche se il periodo dal punto di vista della serenità non è dei migliori e all’ombra del San Luca il campo l’ha urlato.

Alex Sandro non può afflosciarsi pronti-via e mandare in porta Orsolini. Fagioli non può calciare due volte addosso a Skorupski con lo specchio spalancato. Milik non può rinunciare a battere un rigore in nome di un saltello che è già meme sui social. Soulé non può fallire il match-point a decimetri dalla porta rossoblù. E, chissà, forse in un altro momento e con un altro stato d’animo tutto questo non sarebbe successo. Allegri al Dall’Ara pretende una Juventus diversa dalle ultime e una Juventus diversa disegna sul rettangolo verde, con ben sei undicesimi rimescolati rispetto alla pessima recita di San Siro quattro giorni prima. Ne sgorga un 4-4-2 “storto” in cui Chiesa figura ancora nel tandem offensivo come di fronte all’Inter e in cui il reintegrato Fagioli agisce sulla destra come richiesto a Soulé contro il Napoli. Per la centesima formazione diversa, taglia di qua e incolla di là, approntata dal tecnico bianconero da quando è tornato a Torino. E in effetti, a Bologna, qualcosa di diverso si vede. La spina, questa volta, è infilata nell’interruttore, anche se un episodio piove sul manto a sconquassare il piano partita di Allegri.

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