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Plusvalenze Juve, Spallone: "Sentenze? Esecutive solo dopo l’ultimo grado”

Si eviterebbe così di falsare le competizioni: la proposta dell’avvocato per riformare la giustizia sportiva

TORINO - Il 20 gennaio la Corte d’Appello federale ha riaperto il processo plusvalenze e inflitto una penalizzazione di 15 punti alla Juventus, provocando un vero tsunami sulla classifica della Serie A con la squadra di Massimiliano Allegri scesa dal terzo (37 punti dietro a Napoli a quota 47 e Milan a 38) al decimo posto (22 punti come Bologna ed Empoli): mercoledì, a tre mesi di distanza da quella sentenza e dopo 11 partite di campionato disputate con la spada di Damocle della penalizzazione, il Collegio di Garanzia presso il Coni si pronuncerà sul ricorso presentato dal club bianconero e potrebbe restituire i punti tolti. In questo nuovo scenario la Juventus si ritroverebbe catapultata nuovamente nella parte alta della classifica, senza però che nessuno restituisca alla società quella serenità che è venuta a mancare nonostante Allegri abbia cercato di preservare la squadra dalle vicende giudiziare.

Le regole della giustizia sportiva

Se la giustizia sportiva, pur nella sua autonomia, si ispira ai principi di quella ordinaria, allora dovrebbe rivedere questa regola di immediata applicazione della sentenza onde evitare che il campionato sia falsato, tra punti tolti e restituiti in base ai diversi verdetti. Un ribaltamento della classifica, a dopo più di un mese dalla fine della stagione, avrebbe riflessi non soltanto per la Juventus, riabilitata, ma pure per Roma, Milan, Inter e Atalanta, in corsa per la Champions, che si vedrebbero superate dai bianconeri.

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