Miretti, Locatelli, Kean: il gol dell’uno a zero per la Juventus è costruito, con perfetta geometria, da tre ragazzi italiani di 19, 25 e 23 anni. Il presente continua a mischiarsi con il futuro, che sarà giovane e italiano, frutto di un progetto generazionale in cui la Juventus cercherà se stessa e la sua essenza, guerriera come Gatti, 24 anni e un destino da Torricelli che inizia a prendere corpo. Si colgono segnali positivi in una brutta partita dei bianconeri, croccanti come un semolino nel primo tempo e in eccessiva sofferenza dopo il gol del vantaggio. Un peccato per uno stadio e un pubblico che avrebbe meritato più qualità o, al limite, un po’ più di agonismo. Allegri, tuttavia, ha scrutato il calendario con granitico pragmatismo, decidendo che Juventus-Inter di martedì è la partita più importante della stagione e, per di più, la seconda di nove da giocare in aprile, così, con Rabiot squalificato, si è tenuto quasi tutto il meglio in panchina, soprattutto Kostic sempre più cruciale per il gioco bianconero con i suoi cross.