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Juve, Danilo: il razzismo, il papà di colore e il fratello bianco attivista

Il difensore bianconero affronta la delicata tematica sociale con Nadeesha Uyangoda e Nathasha Fernando: tutti i dettagli

Danilo e il razzismo nel mondo del calcio

"Nel mondo del calcio ci sono tante situazioni che succedono spesso e noi aspettiamo di arrivare ad un livello estremo prima di intervenire. Penso che dovremmo cambiare il nostro atteggiamento. Non possiamo dire 'Oh, c'è stato un episodio di razzismo... Oh, un altro... Entro sei mesi dobbiamo fare qualcosa'. No, dobbiamo fare qualcosa oggi, alla prima volta. Non esiste una comfort zone: una cosa o si fa o non si fa, perché altrimenti le cose non cambiano. In Italia succedono spesso episodi di razzismo, dobbiamo essere onesti, però succede anche in tutti gli altri Paesi e si aspetta troppo ad intervenire ed è una cosa che non capisco. Siamo veloci a fare un post su Instagram, però poi basta e ognuno pensa alla sua vita. Invece non siamo tempestivi sulle cose che vanno fatto. Capisco che non sia facile trovare la strada giusta per combatterlo, perché se mi succede di essere vittima di razzismo, faccio fatica a pensare dove devo andare e con chi devo parlare. Ma è una strada che va percorsa per le persone vittime di razzismo, che hanno bisogno di avere il coraggio per ribellarsi".

Danilo: "In tema razzismo nessun passo in avanti"

"Io faccio fatica a dire che l'essere umano abbia fatto dei passi avanti su questo tema rispetto a decenni fa. Penso solo che la gente abbia oggi più paura di sbagliare e quindi tanti non dicono niente. Però, se è cambiato davvero, non lo so... La gente dimentica in fretta. Secondo me no, è qualcosa che è ancora molto presente. Noi abbiamo una responsabilità che dobbiamo assumerci: è importante parlare, perché così i giovani possono trovare un punto di riferimento in una causa per loro importante. Questo darà loro coraggio. Viola Davis racconta nel suo libro che quando aveva 6-7 anni vide in tv una presentatrice nera. Lei disse che in quel momento si è aperto qualcosa nella sua testa: 'Io posso essere quello che voglio'. Questa è la strada giusta", conclude Danilo.

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