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Juve-Samp 4-2: doppio Rabiot, gioia Soulé, testa al Friburgo

A segno Bremer, poi la doppietta del francese e il primo sigillo del giovane argentino. La squadra di Allegri va avanti 2-0, poi si fa riprendere ma esce alla lunga nella ripresa

La Juve supera la Samp allo Stadium e lo fa al termine di una partita decisamente più combattuta di quanto ci si potesse aspettare: la firma più decisa e autorevole sulla 4-2 finale è quella di Rabiot, autore di una doppietta e al nono gol stagionale, ma a meritare applausi ed elogi sono i più giovani: Fagioli e Miretti, entrambi autori di un assist e tra i migliori in campo, e Soulé. L'argentino trova il suo primo centro in maglia bianconera, siglando il gol che chiude la partita. La squadra di Allegri si era complicata la vita nel momento in cui sembrava aver messo la gara sui giusti binari, con le incornate di Bremer e Rabiot rispettivamente all'11' e al 26' che le avevano garantito il doppio vantaggio. A dirla tutta però, che la serata potesse regalare sorprese spiacevoli lo si sarebbe potuto intuire già dalle due chance di Gabbiadini sul risultato di 0-0, due occasioni che hanno preso le mosse da due disattenzioni difensive (una in impostazione, l'altra in marcatura). Anche in vantaggio di due reti, infatti, sono i meccanismi difensivi a tradire la Juve e a rimettere la Samp in partita. Una ripresa di personalità, con l'importante contributo dei subentrati Locatelli e Cuadrado, è più che sufficiente per rimettere le mani su una partita, alla fine, vinta con merito. In vista del Friburgo preoccupano le condizioni di Bremer, uscito per infortunio all'84'.

Juve-Samp, il primo tempo

Sul risultato di 2-0 è Augello a riaprire la partita. L'innesco è un dribbling troppo facile di Djuricic su Bremer, che al momento della ricezione è distante un paio di metri dall'avversario e gli consente di tagliare il campo palla al piede. Passa un minuto dal 2-1 e al 32' una potenziale azione pericolosa della Juve spazzata dalla difesa della Samp si trasforma in un contropiede letale, a partire da uno stop di Gabbiadini indisturbato in mezzo a tre bianconeri (Danilo-Bonucci-Barrenechea): nessuna marcatura preventiva e i bianconeri si mettono da soli nelle condizioni di correre dietro agli avversari.

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