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Plusvalenze Juventus, la mossa di Figc e Covisoc per difendere il sistema

Si andrà al Consiglio di Stato per non svelare la mail segreta: si allungano i tempi per conoscerne il contenuto

TORINO - Prosegue il conto alla rovescia, monta l’attesa. Così come il senso di incertezza, ovviamente. E giorno dopo giorno si capisce che il “processo plusvalenze” che vede coinvolta la Juventus assume connotati, dimensioni, perimetri che vanno ben oltre l’ambito di una “semplice” inchiesta tesa ad accertare la malagestione (o meno) di un club sportivo. Il -15 inflitto alla Juventus e le inibizioni per i suoi tesserati o ex tesserati finiscono infatti per coinvolgere tutto un campionato, tutto un movimento. “Il sistema”, insomma. Tanto è vero che la Federazione Italiana Giuoco Calcio si è trovata nelle condizioni di dover decidere, in un certo senso, da che parte stare. In reazione a svariati fronti, peraltro. C’è innanzitutto il merito della questione Juventus (che ha portato alla penalizzazione) rispetto al quale la Figc ha subito deciso di mantenersi estranea, terza. Come noto, il processo sulle plusvalenze è giunto all’atto finale, al terzo grado di giudizio. Dopo l’assoluzione per tutti gli imputati presso il Tribunale Federale e presso la Corte Federale d’Appello, la Juventus - e soltanto la Juventus, con annessi tesserati all’epoca dei fatti - è stata condannata previa accoglimento della richiesta di revocazione della precedente sentenza. Hanno inciso gli atti (le intercettazioni, i documenti) dell’inchiesta della Procura del Tribunale di Torino. L’ultima parola spetta dunque al Collegio di Garanzia.

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