Angelo Di Livio, come ha visto giovedì sera la Juventus?
«Onestamente mi aspettavo qualcosa in più, sia sotto l’aspetto del gioco sia dei gol. Un 2-0 sarebbe stato un risultato più sereno in vista del ritorno: serviva segnare qualche rete in più».
Esiste un problema Vlahovic?
«E’ evidente che l’attaccante non stia attraversando un buon momento, ma non darei tutta la colpa a lui. Deve ritrovarsi, però i compagni potrebbero aiutarlo con qualche palla più tranquilla. Vlahovic si impegna, manca un po’ di lucidità sotto porta, a volte è preso dalla troppa frenesia e foga. Forse vorrebbe spaccare il mondo, penso che debba ragionare di più però questi giocatori che si dannano l’anima mi piacciono molto, come Kostic».
A proposito di Kostic, lo sa che spesso viene paragonato a lei: si ritrova in questo accostamento?
«Sono molto contento perché Kostic è un giocatore che mi piace tantissimo: l’unica differenza è che lui è un mancino puro, io giocavo più a destra. Per il resto, sa fare tutte e due le fasi benissimo, quando arriva sul fondo sforna cross a ripetizione e li serve bene. Di lui mi piace anche l’atteggiamento: vedo ragazzo molto umile. Insomma, è stata una bella sorpresa e scoperta. E poi sta continuando a migliorarsi: quando uno è in crescita vuol dire che si è inserito bene nel gruppo, nella società e nell’ambiente bianconero».
Da Di Livio a Kostic, la Juve ha un nuovo soldatino...
«Non lo so se a lui piace questo appellativo. Sarò sincero: a me il termine soldatino piaceva. Dovreste fargli vedere qualche video di quando giocavo... Sapevo cambiare tanti ruoli e li svolgevo in maniera egregia e aveva un grande senso del sacrificio».