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Juventus, manovra stipendi e inchiesta Prisma: fine marzo tra due fuochi

Il procuratore federale Chiné chiede altri 20 giorni per il secondo fascicolo. Il deferimento potrebbe arrivare a ridosso della prima udienza dal Gup

 

Cosa succederà

Il primo atto dell’udienza preliminare, che sarà a porte chiuse e che vede tra gli imputati l’ex presidente Andrea Agnelli e gli ex dirigenti Pavel Nedved, Fabio Paratici e Maurizio Arrivabene, oltre che il club stesso, sarà la costituzione delle parti civile con il Codacons che a ottobre ha lanciato una “class action” a tutela di tifosi e piccoli azionisti. Dopodiché il Gup affronterà la questione della competenza territoriale con la richiesta degli avvocati della Juventus di spostare il processo a Milano o, in alternativa, a Roma perché è lì che si sarebbe consumato l’aggiotaggio informativo relativo alla comunicazione, ritenuta falsa, del decurtamento dei quattro stipendi in periodo Covid. Merlo ha tre strade: accogliere l’istanza, respingerla oppure inviarla in Cassazione affinché decidano in quella sede.

CDA, voto rinviato

Il Cda, che si è riunito ieri per approvare il bilancio semestrale, ha rinviato il voto. Nella nota del club, il Cda presieduto dal presidente Gianluca Ferrero ha fissato la prossima riunione tra il 22 e il 24 marzo per consentire il completamento dell’esame degli atti dell’inchiesta Prisma depositati dalla Procura a fine febbraio.

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