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Collegio di Garanzia, ecco come funziona: chi entra firma “obiettività e riservatezza”

Spuntano in continuazione uscite imbarazzanti dei membri: ecco le regole violate

TORINO - Verba volant, scripta manent. Tutti gli scritti! Anche i post su instagram e facebook, manent. E allora se si va a leggere l’articolo 12 bis dello statuto del Coni, riguardante il Collegio di garanzia dello sport, viene da pensare che qualcuno abbia scritto, o meglio, firmato, senza leggere attentamente. Anzi, quel giorno era proprio distratto. Perché? Semplice: tutti i membri del massimo e ultimo organo giudicante dello sport - a cui ricorrerà la Juventus per i 15 punti di penalità - accettando l’incarico per cui si sono proposti hanno dovuto sottoscrivere una dichiarazione “con la quale si impegnano ad esercitare il mandato con obiettività e indipendenza, senza conflitti di interesse e con l’obbligo della riservatezza”. Ciò che si è letto sul web negli ultimi giorni, - i post velenosi anti Juventus - certifica la distrazione di cui sopra.

Ma partiamo da una premessa di attualità. Ieri, il presidente del Coni, Giovanni Malagò, ha voluto puntualizzare il fatto che il Collegio di garanzia dello sport non è un organo del Coni, bensì che opera all’interno della struttura del Coni. «Il Collegio di Garanzia presso il Coni significa che fisicamente questi giudici sono nelle stanze di questo palazzo. Ma sono scelti da una commissione di garanzia le cui persone sono votate da giunta e consiglio nazionale, che hanno proposto delle persone sulla base di un bando sentita l’autorità di governo. Anche dal profilo dell’individuazione, quindi, il Coni non c’entra nulla. Se poi qualcuno voleva strumentalizzare… Diciamo che ci vuole tanta pazienza!».

Una puntualizzazione per ricordare l’autonomia totale dell’organo giudicante. Del resto l’articolo 12 dello statuto del Coni recita “Sono istituiti presso il CONI, in piena autonomia e indipendenza, il Collegio di Garanzia dello Sport e la Procura Generale dello Sport”. Ma è interessante andare a leggere gli articoli che riguardano proprio il Collegio di garanzia dello sport che entro il primo marzo riceverà il ricorso della Juventus contro la sentenza di 15 punti di penalizzazione firmata il 20 gennaio dal Tribunale federale d’appello, presieduto dal giudice Torsello. E per irrobustire contenuto e non soltanto, il club juventino ha deciso di allargare il proprio pacchetto difensivo, aggiungendo ai legali Bellacosa e Sangiorgio, i professori, esperti di diritto amministativo, Nino Paolantonio e Angelo Clarizia, quest’ultimo subcommissario della Federcalcio nel 2018, due tra le personalità più stimate tra gli amministrativisti.

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