Home

Calcio

Formula 1

Moto

Motori

Basket

Tennis

Volley

Tuttosport

LIVE

Juventus, retroscena Vlahovic: le tre mosse che lo hanno rigenerato

Decisiva la scelta di far slittare il rientro dell'attaccante serbo: la doppietta di Salerno è il culmine di un percorso studiato con tecnico e società

Un piano per Dusan

S’è dunque optato, innanzitutto, per un periodo di riposo. Riposo fisico e più ancora riposo psicologico. “Libera la mente, libera la mente...”. Era fondamentale che Vlahovic non fosse ostaggio di troppi pensieri e responsabilità, roba che si portava appresso sin da quando era sbarcato a Torino. Così come era fondamentale che Vlahovic facesse una volta per tutte riposare il corpo, visto che sino a quel momento era imbrigliato in un circolo vizioso per cui un acciacco ne porta un altro, una infiammazione pubalgica lillì per finire si riacutizza etc. etc. No, basta, stop. Pausa. A seguire, via con una vera e propria preparazione fisica, di quelle che abitualmente si fanno in estate. Vlahovic ha messo benzina nelle gambe e nei muscoli, facendo però attenzione a non insistere più del dovuto sulla massa. Ok la potenza, ma anche lo spunto e la brillantezza hanno la loro bella ragion d’essere. Così è stato. Vlahovic, manco a dirlo, s’è messo di buzzo buono a seguire le indicazioni. Stiamo parlando di una sorta di “Robocop” programmato per giocare a calcio, per allenarsi, per mettere in secondo piano (famiglia a parte, ovviamente) ciò che non è funzionale al diventare uno degli attaccanti più forti d’Europa. Lui lo dice chiaro e tondo: «La carriera di un calciatore dura 10-15 anni ai massimi livelli, dunque in quel breve periodo di tempo è bene concentrarsi sul calcio. Per divertirsi e distrarsi c’è tempo più avanti».

Abbonati a Tuttosport

L'edizione digitale del giornale, sempre con te

Ovunque ti trovi, tutte le informazioni su: partite, storie, approfondimenti, interviste, commenti, rubriche, classifiche, tabellini, formazioni, anteprime.

Sempre con te, come vuoi