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Juventus -15, Amoruso: “La penalizzazione è una mazzata, ma nelle difficoltà…”

Liverani

Sei trofei in bianconero, decisivo nella storica salvezza della Reggina di Mazzarri nel 2007: l’intervista all’ex attaccante

TORINO - Juventus, coppe, penalizzazioni. Nicola Amoruso può parlare di tutto per conoscenza diretta. Una Coppa Italia vinta con la Sampdoria, due finali di Champions raggiunte con la maglia bianconera (con cui ha conquistato tre Scudetti, un’Intercontinentale, una Supercoppa europea e una italiana) e una salvezza clamorosa con la Reggina nel 2006-07, nonostante la partenza da -15 (penalizzazione poi ridotta a -11 a dicembre).

Amoruso, la concentrazione che la Juventus ha di nuovo mostrato con la Lazio può derivare dal fatto che si giocava in Coppa Italia, e dunque i giocatori erano liberi dal peso della penalizzazione?

«Credo di no. Quello che è successo può influire sulla testa dei giocatori, ma credo che a un certo punto si debba fare quadrato e capire che questa situazione la si può combattere in campo. Possono succedere due cose: o va tutto a rotoli o ci si ricompatta e si riparte. La Juventus nella sua storia si è sempre ricompattata ed è sempre ripartita forte. Mi auguro che quella con la Lazio sia la partita che segna un nuovo inizio. Ci sono valori importanti in questa squadra, che aveva già attraversato un periodo di difficoltà, si stava riprendendo e nel momento migliore ha ricevuto la penalizzazione. E’ una mazzata tremenda, ma nelle difficoltà la Juve sa tirare fuori le qualità migliori e mi aspetto una reazione: in momenti così devi mostrare di avere qualcosa in più e questa società e questo gruppo possono farlo».

Lei si trovò in una situazione simile con la Reggina nel 2006-07: come ne usciste?

«Sono condizioni un po’ diverse e diversi sono gli obiettivi, ma inizialmente fu un trauma. Forse non avere nulla da perdere ti porta a fare qualcosa in più, giocando in modo più “spensierato”. Osando anche un po’, senza pensare alla classifica, ma solo alle prestazioni. Dici “ok, me la gioco”: lì è nata un’impresa storica. Per la Juve gli obiettivi sono diversi, ma può fare un grande campionato e andare avanti nelle coppe, motivata da questa penalizzazione».

Cosa vi disse Mazzarri a inizio stagione?

«Che era una situazione surreale, ma che non avevamo nulla da perdere e dovevamo essere professionisti e andare avanti partita dopo partita, prestazione dopo prestazione. Ecco, bisogna partire dalla prestazione: la penalizzazione deve essere un motivo in più per dimostrare agli altri la forza del gruppo e della società. Non si deve pensare alla classifica, perché se guardi a quel che avviene fuori dal campo può destabilizzarti. Devi pensare solo alla partita».

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