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Juve, perché l'articolo 4 può essere il boomerang che neutralizza il -15

"Doveri di lealtà, correttezza e probità": essendo stati violati, secondo l'accusa, sono stati alla base della richiesta di condanna della Procura Federale, poi comminata dalla Corte d'Appello Federale che ha portato da 9 a 15 i punti di punizione. Ma nel deferimento dell'1 aprile 2022, Chiné non contestava alla Juve l'articolo 4. E siccome alla luce di nuove prove l'accusa può modificare le sanzioni purché previste dagli stessi capi di imputazione delineati all'inizio dello stesso processo, gli avvocati dei bianconeri davanti al Collegio di Garanzia punteranno alla illegittimità della penalizzazione

In attesa delle motivazioni che il 20 gennaio scorso, hanno indotto la Corte d'Appello Federale a comminare 15 punti di penalizzazione alla Juve, gli avvocati dei bianconeri preparano già la controffensiva legale. Dalla data della pubblicazione delle motivazioni, avranno un mese di tempo per presentare il reclamo al Collegio di Garanzia del Coni, la Cassazione dello sport che non entrerà nel merito della sanzione, ma ne accerterà la legittimità. Per confutarla, la Juve vuole dimostrare che l'articolo 4 può essere il boomerang tale da neutralizzare il verdetto contro il quale ricorre. "Doveri di lealtà, correttezza e probità": secondo l'accusa, questi principi sono stati violati e sono stati alla base della richiesta di condanna della Procura Federale, poi comminata dalla Corte d'Appello Federale che ha portato da 9 a 15 i punti di punizione.

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