Certo, non vediamo l’ora di sentirla...
«Ho giocato in tre diverse Juventus. C’era quella spettacolare di Haller e Causio poi arrivò quella più fisica con Boninsegna, Benetti e a fare sempre da filo conduttore c’era Bettega, infine quella delle grandi individualità con Platini, Boniek e Rossi. Ebbene sapete cosa avevano di bello? Che hanno vinto tutte. Ognuna a sua modo, ognuna sfruttando le proprie qualità. E’ questo che fa la differenza, è questo che sta cercando di fare Allegri con i suoi mentre Spalletti fa altrettanto con i giocatori che ha a disposizione. Un allenatore è bravo e diverte proprio quando riesce a ottenere il massimo».
Quindi la Juventus può pensare di tornare a vincere lo scudetto già quest’anno?
«Beh, se stasera desse un’altra botta…».
E’ vero che lei nell’estate del 1972 non voleva lasciare il Napoli?
«E’ vero che non fui io a volermene andare. Ho ricordi stupendi, eravamo una bella squadra con Altafini, Sivori, Bianchi, Iuliano e io proprio al Napoli conquistai la Nazionale. Poi la società cominciò a zoppicare e siccome erano i club che decidevano le sorti dei giocatori, essendo padroni dei cartellini, mi cedettero alla Juventus. A quel punto non avrei potuto chiedere di meglio anche perché com’è poi andata a finire credo lo sappiano tutti…».