TORINO - Andare avanti, nonostante tutto quello che sta succedendo attorno: anche se la Juventus, intesa come società, è indagata e sotto assedio, la squadra deve concentrarsi soltanto sul campo, tra corsa scudetto, debutto in Coppa Italia e in Europa League. Toccherà a Massimiliano Allegri tenere unito il gruppo, isolandolo dalle vicende giudiziarie, e supportare il lavoro di Federico Cherubini, l’unico tra i dirigenti di spicco a non essere indagato, che dovrà continuare i suoi compiti di direttore sportivo confidando sulla lealtà dei giocatori. Già, la Juventus vuole poter contare soltanto sui giocatori che sono bianconeri veri, come già era accaduto nel 2006, che non abbandonano la nave nei momenti di difficoltà ma che dimostrano il loro senso di appartenenza, a dispetto di tutto e di tutti. E da gennaio, quando Cherubini dovrà iniziare a ragionare sui contratti che vanno in scadenza nel 2023 e sui rinnovi, il prolungamento verrà sottoscritto soltanto a chi sceglie la Juventus da juventino vero: davanti a titubanza, perplessità, preoccupazione per gli eventuali sviluppi dei procedimenti della giustizia ordinaria e sportiva, meglio separarsi piuttosto che continuare insieme senza la fiducia reciproca.