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La mossa della Juventus: via da Torino. Ecco perché

Il club è convinto di dover essere giudicato a Milano, sede della Borsa: risposta entro il 18 dicembre. L’alternativa è Roma

TORINO - Chi pensa che con la richiesta di rinvio a giudizio per la Juventus, Andrea Agnelli e altre 11 figure apicali, o ex, del club bianconero (Nedved, Paratici, Re, Bertola, Cerrato, Gabasio, Arrivabene, Roncaglio, Vellano, Boscetti e Grossi) sia iniziata la partita giudiziaria, rischia di commettere un errore. Spieghiamoci meglio. La partita ci sarà, ma bisogna ancora capire quando e dove. Il “pacchetto” accusatorio, si sa, è stato servito - con tanto di reati contestati e imputati individuati - ma in realtà il fischio d’inizio è stato congelato. Proseguendo con la metafora calcistica si potrebbe dire che al momento c’è il rischio che la Procura della Repubblica di Torino finisca in “fuorigioco”. E per capire se in effetti è in offside o meno si è in attesa del... Var. Sì, proprio così. A decidere sulla competenza territoriale, infatti, sarà la Procura generale della Cassazione di Roma che ha ricevuto l’istanza della Juventus per la trasmissione degli atti alla Procura della Repubblica di Milano per competenza territoriale dopo che la medesima richiesta era stata rigettata dalla Procura di Torino a cui la società si era rivolta l’11 novembre. Dunque, come si può evincere, la prima istanza è stata avanzata ben prima della richiesta di rinvio a giudizio, così come la seconda, peraltro, presso la Procura generale.

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