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Juventus, Brambilla: "Iling così forte ha sorpreso anche me"

L’allenatore della Next Gen: "Samuel ha tecnica e fisico, ma soprattutto è già pronto di testa. Come Soulé: che umiltà!"

I recenti risultati positivi comprendono anche la cavalcata in Coppa Italia: è un obiettivo concreto?

«Finora abbiamo interpretato la competizione al pari del campionato, con l’obiettivo di vincere per avere più gare a disposizione in cui ruotare e dare minutaggio ai ragazzi. Poi, certo, ora siamo ai quarti di finale: più ti avvicini al traguardo e più fai la bocca buona al risultato».

Meno di un mese fa, Barbieri e Barrenechea hanno sfidato Messi e Mbappé in Champions League: come ha vissuto quel finale di partita contro il Psg? 

 «Gli esordi in prima squadra fanno sempre la felicità di tutto l’ambiente, ma il mio unico aiuto consiste nel far tenere i piedi per terra ai ragazzi coinvolti. Se arrivano fino a lì è perché hanno qualità, devono ringraziare solo loro stessi. Noi cerchiamo di accompagnarli, facendo attenzione soprattutto all’aspetto mentale».

L’ha sorpresa l’impatto di Iling tra Champions League a Lisbona e Serie A a Lecce?

«Samuel lo scorso anno era in Primavera, ma anche nelle prime gare di questa stagione non ha patito il salto tra i professionisti. Ha qualità e fisico, ma soprattutto è già arrivato a livello di testa. Che poi potesse fin da subito incidere così, secondo me, non se lo aspettava nessuno. Ma questo dimostra che ci abbiamo visto giusto e, soprattutto, che ci aveva visto lungo la Juventus quando l’aveva preso».

Nelle ultime due partite ha avuto a disposizione Soulé: che ragazzo si è trovato di fronte?

«La decisione è stata presa da Allegri al fine di concedergli minuti e noi siamo stati ben contenti di accoglierlo: è cresciuto questo gruppo, quindi non ha avuto bisogno di inserirsi. Le sue qualità tecniche sono evidenti, ma parlando con lui è emersa anche tutta l’umiltà del ragazzo».

Dalla Next Gen alla prima squadra: chi sarà il prossimo?

«Tanti hanno il potenziale per compiere il salto, ma bisogna procedere un passo alla volta: anche quelli più avanti nel percorso ora hanno bisogno di fare bene innazitutto in Serie C».

Testa, fisico, tecnica: cosa conta di più nel momento in cui si effettua il passaggio dal vivaio alla seconda squadra?

«Senza dubbio la testa: solo chi è già maturo a livello mentale riesce poi a sfruttare tutto il potenziale di cui dispone». 

 A Natale manca ancora un mesetto, ma quale regalo vorrebbe trovare sotto l’albero?

 «Quello che più mi piace è l’ambiente sereno in cui stiamo lavorando con i ragazzi: chiedo soltanto di mantenere questo clima, il resto verrà da sé». 

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